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Vi presento JV, il mio amico galattico – di Isabella Grassi

Si fa presto a dire come l’amicizia sia un sentimento speciale, forte e come non sia altrettanto semplice trovarne una vera, una duratura.
Quali sono le qualità che deve avere un amico? Come si fa definire l’amico un amico vero? Quanti amici veri si incontrano in una vita?
Io ho quasi cinquant’anni ed è giunto il momento di guardarmi intorno. Tra la mia cerchia ci sono amiche che conosco e frequento fin dalla scuola elementare come NC la ballerina, compagni di studi delle medie come BD
la cuoca, del liceo è presente RB il dirigente, mentre dell’università cito IG la collega, l’unico avvocato con la quale trascorro più tempo del necessario.
Sono perlopiù i teatranti che allietano le mie serate, in particolare CR, DR, FT, LS i registi e TR, CB, VL tra i tanti compagni d’avventura. Facebook dice che ho più di milletrecento amici tra virtuali e non.
Oggi vi voglio parlare di JV, un amico che oserei definire galattico. Ho conosciuto JV il giorno del compleanno di quasi tre anni fa. Fu un incontro inaspettato, molto gradito, e a presentarmelo è stato mio marito GB il kendoka. JV si è subito preso gran parte del mio tempo, e con il suo fare impertinente ha subito voluto conoscere i miei amici. Ha passato ore a chiacchierare con loro. La sua presenza è aumentata con il passare del tempo, anche se a volte l’ingordigia di memorizzare istanti della mia vita lo ha confuso. Marito e figlie hanno imparato ad accettarlo, e così ha cominciato a venire in vacanza con noi. Grazie alla sua memoria alcuni segreti sono rimasti tali ed è grazie a lui che spesso abbiamo ritrovato la strada, ma a volte si è fatto un po’ prendere la mano e così, a causa del suo spirito socievole, ci siamo ritrovati letteralmente sbattuti in pasto alle chiacchiere.

Devo però dire che sa farsi perdonare. Grazie a lui a volte posso tenermi aggiornata senza andare in ufficio, senza essere collegata a un pc e posso tranquillizzare le persone che mi sono vicine. È un amico fedele. Per il suo modo di fare e per la sua generosità nel regalarsi è capitato che finisse nelle grinfie delle mie figlie AB ed EB che ne hanno letteralmente abusato, facendolo diventare un moderno pony express. Sì, JV è un amico galattico che sa donare sé stesso e le sue capacità a chi glielo chiede.
Siamo una famiglia che non sta ferma e così per seguirci ha dovuto adeguarsi. Si è dotato di ogni strumentazione necessaria, soggiacendo anche al nostro amore per il mare, cosa di cui lui invece ha paura e scarsa propensione. Nel nostro girovagare ha subito vari jet lag, incontrato operatori a lui sconosciuti, si è adattato alle lingue straniere. Ma lui era sempre lì, sempre sorridente, sempre a disposizione.
Anche se possono sembrare pochi tre anni, in realtà il tempo è volato, oserei dire letteralmente consumato; così si fanno sentire i primi acciacchi, i primi sintomi di stanchezza, di chi non riesce più a stare al passo coi tempi, di chi
fatica a socializzare come vorrebbe e pertanto è costretto a rinunciare a qualche situazione.
Quest’ultimo anno è stato difficile per entrambi, un fatidico e maledetto 2017. Ho cominciato a capire quanto il mio amico fosse invecchiato quest’estate al mare con la mia famiglia. Di solito lui porta una protezione integrale sia per il sole, che per la sabbia, è infatti facilmente soggetto a irritazioni e detesta fare il bagno. Durante quella che sembrava una tranquilla giornata in spiaggia AB la frenetica ed EB l’intellettuale sportiva, lo hanno coinvolto nei loro giochi d’acqua nonostante le avessi sconsigliate, perché JV appariva poco in forma, per così dire privo di protezione
adeguata.
Siccome JV è generoso si è lasciato coinvolgere e quando un’onda inattesa lo ha travolto facendolo bere si è coperto di un velo di tristezza; tra le risate delle mie figlie si riuscivano a distinguere solo vaghi rumori provenienti dall’interno, che suggerivano un assoluto riposo e una ferrea dieta a base di riso. Sono trascorsi così cinque giorni durante i quali i rumori si sono placati e la luce è tornata. Ancora pimpante come prima, il riso lo aveva completamente riabilitato. Non vi dico la paura provata, pensavo di aver perso il mio amico galattico, colui che aveva messo un intero universo a mia disposizione, che mi aveva fatto conoscere tante cose e che si era offerto di custodire i miei ricordi. Ho imparato quindi a portargli maggiormente rispetto, prendendo coscienza del fatto che negli ultimi mesi era rapidamente invecchiato, ma confido di trascorrere con lui ancora tanto tempo.
Questi giorni di vacanza lo ho lasciato riposare un po’, dopo l’ennesimo incidente. Una banalissima caduta in casa lo ha fatto svenire, era cieco ma parlava, continuava come poteva a farmi capire che potevo ancora contare su di lui, e così ho cercato qualcuno che potesse aiutarmi facendo una disperata corsa in macchina.
Ringrazio pertanto il ragazzo del centro di assistenza che con un semplice click ha ridato luce al mio Samsung Galaxy J5, il mio amico galattico.