Ho sempre pensato che ai poveri di oggetti e di spirito l’odio potesse dare qualcosa, un gradino di fittizio potere sopra a disuguaglianze inventate. Gli “odianti” si nutrono di un sentimento viscerale e immateriale che sostituisce tutto il materiale che non potranno mai avere. Così si vive, lontani da sé stessi e dagli altri elargendo odio e desiderando il di più di chi non ha niente.