Prima di scrivere questo articolo ho sbirciato gli attuali palinsesti televisivi per rientrare in un mondo che ho abbandonato da più di quattro anni. Con mia grande sorpresa, ho notato che non ci sono state grosse variazioni rispetto al 2015: ancora Don Matteo, Beautiful, Grande Fratello VIP, Uomini e Donne, La prova del cuoco… Da Striscia la notizia a Le Iene, dai Simpson alla Signora in giallo, chi è che guarda ancora questa televisione datata e insapore? Non c’è un modo indolore per rinunciare a questo caro elettrodomestico, che spesso resta acceso per ore solo come sottofondo, specie per chi odia il silenzio in casa. La soluzione, per quel che mi riguarda, è stata quindi violenta e drastica: ho staccato l’antenna, altrimenti la tentazione di pigiare on sarebbe stata più forte della mia buona volontà. Perciò, sono passata da consumatrice compulsiva a una occasionale e selettiva, che guarda esclusivamente film e serie a pagamento, perché dopo un piccolo esame di coscienza ho capito quanto il mio tempo libero fosse prezioso (un telefilm dura almeno dieci ore!).
Com’è ovvio, non ho lanciato in strada il mio 49 pollici, ho solo smesso di guardare ottusamente ciò che mi veniva propinato giorno dopo giorno. Oltretutto, a chi ammette pubblicamente di non guardare più un “black mirror”dagli anni Novanta viene addossata l’etichetta di snob facente parte di quella élite di «professoroni» che giudica la TV come mera spazzatura. In realtà, quest’ultima rimane il mezzo di informazione alla portata di chiunque e per tale ragione il più usato per riempire le giornate delle persone anziane, nonché di bambini e bambine che trascorrono il pomeriggio su Rai Yoyo. Oltretutto, per molte fasce di età la TV a pagamento è stata la svolta: scegliere tra i servizi on demand è diventato d’obbligo per scrollarsi di dosso palinsesti e volti a cui si dovrebbe dare una rispolverata. Nel frattempo, però, tra un ritaglio di tempo e l’altro passato fuori casa, cosa è entrato lentamente nella nostra quotidianità? Una nuova televisione costituita da YouTube.
Un po’ come accade su Instagram, infatti, da chi propone divulgazione scientifica a chi format di cucina, da chi crea programmi di intrattenimento a chi pubblica recensioni, la piattaforma ha trasformato la comunicazione autorevole e a senso unico di giornali e telegiornali in un’informazione totalmente rinnovata. Sono quindi nati canali che trattano di attualità, quali Breaking Italy, GioPizzi o WesaChannel, mentre per chi vuole cucinare qualcosa di diverso c’è Carlotta con il suo Cucina Botanica, oppure il canale Domande al nutrizionista per chi vuole mangiare sano. Né potrei io stessa non essere fan di Dario Bressanini, l’amichevole chimico di quartiere, rinunciare a fare un giro nello spazio con Adrian Fartade e link4universe o uno sulla Terra con Nicolò Balini. E, se per smettere di guardare la televisione c’è bisogno di un hobby, Sgananzium può aiutarvi a scegliere il miglior gioco in scatola da proporre ad amici e amiche. Insomma, c‘è una scelta per ogni desiderio.
YouTube, dopotutto, ha il vantaggio di essere uno strumento tramite il quale ogni utente può selezionare cosa vedere, quando e quanto; può cercare canali simili e saltare la pubblicità, nonché conoscere volti nuovi e giovani in ogni momento. Naturalmente, come sempre accade, anche qui c’è un rovescio della medaglia non di poco conto: solo con un po’ di esperienza si possono scoprire canali validi, dato che, come nel resto del Web, esistono anche persone che si spacciano per autorevoli pur non essendolo, e che spesso a raggiungere la ribalta e a fare breccia sul pubblico sono contenuti inutili, mentre i veri canali di divulgazione ci mettano ben più tempo a farsi strada e a raggiungere discreti numeri di follower.
Proprio come succede con il tubo catodico, dunque, una selezione è quantomai necessaria per scremare i contenuti e per scegliere ciò che davvero vale la pena di essere scoperto, per quanto la maniera di riuscirci rimanga ad oggi relativamente semplice e immediata. Ci sarà un tempo in cui la lotta per il telecomando sarà solo un ricordo lontano e, se proprio non ne volete sapere di abbandonare la televisione dall’oggi al domani, c’è pur sempre Wikihow a spiegarvi in 15 passaggi come spegnerla in modo dolce e graduale.
Articolo comparso sulla rivista Light Magazine.