Chiudo la porta di casa e scendendo le scale il rumore dei miei tacchi echeggia a ogni passo. Penso che queste scarpe non le metterò più. Sfrego le dita tra di loro per l’agitazione e mi sento stupida. Sto per raggiungerti consapevole che nulla sarà come prima. Non busserai più per entrare tra le mura che nascondono un segreto inconfessabile. Non sarai più così invadente da lasciarmi il gusto delle sigarette sulle labbra.
Da quando sei entrato da quella porta la mia testa ha smesso di funzionare. Per la prima volta ti vedrò seduto sulla sedia di un bar.
Metto le mani nelle tasche del cappotto come se volessi abbracciami e mi stringo nelle spalle. Trovo qualcosa di sferico e quando estraggo la mano mi rendo conto che è il cioccolatino che mi hai regalato la settimana scorsa. Dovevi farti perdonare qualcosa, ma non ricordo cosa.
Quello che farai stasera non sarà perdonabile. Scarto quel cuore danneggiato e socchiudo gli occhi. Il cioccolato mente, mentre sempre, come gli uomini. Credi di poterlo avere sulla punta della lingua invece è già scivolato giù dove non lo puoi più sentire. Può rotolare per interi minuti tra il palato e i denti per poi scomparire con un solo movimento della lingua. Tu sei come il cioccolato, un illusione che dura poco. Siamo seduti al tavolo di uno di quei bar bui, quelli che non ti permettono di vedere le rughe sotto gli occhi, ma nemmeno l’incertezza delle parole. La musica è alta quel tanto che basta per non sentire nelle mia testa ripetere “Perché”. Perché ti ho fatto entrare? Chissà cosa sono per te. Un pezzo di torta da assaggiare quando tutto diventa amaro o solo un battito del cuore più forte. Vorrei brindare alla tua slealtà. Quello che sono per te è qualcosa di cui non hai più bisogno.
Ti odio quando parli di lei, eppure la stiamo aspettando. Aspettiamo tua moglie. Avrei dovuto baciarti quando eravamo soli, ma sono sempre di più le cose per cui il coraggio mi è venuto a mancare. Che situazione, devo uscirne ed uscirne viva.
Pubblicato per la prima volta nel sito di Emergenza Scrittura