Indosso un vestito con dei piccoli fiori gialli, potrebbero essere fiori di campo, cinque piccoli petali arrotondati. Non hanno contorni nitidi, il giallo poco alla volta si perde nel verde delle foglie. È un vestito che ho comprato per due soldi in una di quelle bancarelle zeppe di stracci arrotolati, perché le mani di tutti passano e lasciano il segno del disordine. Non sapevo ancora che questo vestito sporco di vite di altri avrebbe fatto questa fine, ma potevo ben immaginarlo.
Inconsciamente credo di averlo scelto proprio per quest’occasione. Toccato da mani che s’inseguono, che sono state chissà dove, che hanno visto chissà quali cose. Porto addosso il giorno di tante persone, giorni persi, frenetici o lenti, porto il loro essere, il loro odore. Porto tante cose in questo vestito che costa un decimo di quel che pesa.