Non saprai mai quanto ti ho desiderata: ho il sangue di serpente che muta ogni suo tormento e se per un istante volesse ancora indugiare sulla tua lingua avrebbe il sapore di mille tempeste, il suono di mille promesse intessute nel silenzio. Regalo le mie vene alla notte più profonda perché è lì che ti sento scorrere dentro come l'argento di una paura, come un male di luna. Sei così dolorosa che ti consacro col mio pianto, freddo cristallo sulla tua tiepida pelle troppo distante, troppo assente. Così nascondo il mio cuore come la bugia più grande che possa pronunciare, ma sento sempre il suo ululato che t'invoca come fossi la sua ultima fuga, come fossi un male di luna.