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Pensavo di abbandonarti

Pensavo di abbandonarti, ignorarti, lasciarti in disparte, invece ci sono corpi che si rintracciano mossi dall’odore, scossi da una feroce tensione, scioccati dal bisogno pressante di sentire vicino un corpo complementare al proprio. Ci sono corpi che si sfuggono per sempre e questa è una penosa realtà.

Gli uomini

Gli uomini piccoli passano una vita a chiedersi perché sono stati lasciati, quelli grandi, passano la vita a cercare di non farsi lasciare.

Pensavo di mettermi

Pensavo di mettermi in pausa, a ieri, al caffè, al sole, al vestito lungo, ai piedi scalzi. Pausa in quel nitido momento quando ancora non avevo perso l’equilibrio.

Incarno gli attimi

Incarno gli attimi sbagliati. Sono fatta di istanti mancati, di circostanze malfatte. L’imperfezione è uno stile cucito a mani nude centimetro dopo centimetro. Sono così, un cumulo realizzato male.

Ti bacio

Ti bacio in faccia ed è come se ti schiaffeggiassi. Lo senti il male che fa?

Ci sono volte in cui

Ci sono volte in cui ti amo più della mia vita e volte in cui ti odio da morire. La cosa importante è non prendere decisioni in uno di quei momenti.

Tu perché…

– Tu perché ti sei sposato? – Mi sono sposato perché non volevo la possibilità di avere ogni giorno una scusa per poter andare via. Tutti i pretesti che si possono creare, te li chiudi in fondo allo stomaco, lontano dal cuore.

Era il tredici giugno 1998…

…Era il tredici giugno 1998, avevo il terrore di salire su un palco, cosa che non è mai sparita del tutto, neanche dopo decine di concerti. Bastarono tre minuti e mezzo di canzone per scatenare l’inferno nel pubblico. Il cuore non rallentava, neanche dopo l’ultimo accordo, quando si sollevò un boato. Quell’estate in cui io,…

Alle volte fallisco

Alle volte fallisco con le parole, alcune sono troppo delicate, altre eccessivamente aggressive. Arrossisco nei momenti di difficoltà, può essere che io stia trattenendo parole drastiche, oppure che stia pensando a parole esageratamente melodiose. Le parole sono il mio dramma, la mia vita e la mia rovina.

Le mie mani pensano

Le mie mani pensano. Quanto è faticoso gestirle! Sarebbe meglio lasciarle sole, eppure intrepide e sfacciate, sono sempre alla ricerca di qualcuno, come se sapessero, che l’amore non può essere vissuto a sangue freddo.